Nella giornata del 28 agosto lo spread aggiorna il minimo storico nel trading intraday, a 1,025%. Il precedente dato, segnato nell’agosto 2016, si attestava all’1,04%
Gli operatori dei mercati avevano scommesso su un Conte bis, e, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, hanno vinto. Mattarella convoca Giuseppe Conte il 29 agosto
Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, “Il nuovo governo dovrà puntare soprattutto a creare stimoli per il rilancio dell’economia, partendo dall’abbattimento della pressione fiscale e dalla sburocratizzazione dell’apparato statale”
Conte bis? I mercati e lo spread sembrano gradire
Lo spread Btp/Bund è in decisa contrazione: 172,992 punti base nel primo pomeriggio del 28 agosto. Il rendimento del Btp decennale è in costante calo da quando la Lega ha staccato la spina al governo e il Pd e il M5S hanno ufficializzato il loro sostegno a un governo Conte bis. Cala, quindi, definitivamente il sipario sull’esperienza di governo gialloverde. Nella giornata del 28 agosto lo spread ha così leggermente aggiornato il minimo storico nel trading intraday, a 1,025%. Il precedente minimo, segnato nell’agosto 2016, era dell’1,04%.
In Borsa, intanto, Milano ha recuperato nel finale per poi chiudere comunque lievemente in contrazione, nonostante il rialzo di Unicredit, che è salita sulle voci di una possibile vendita (o riduzione della partecipazione) della banca turca Yapi Kredi.
Gli occhi vanno alle 9.30 del 29 agosto, ora in cui “il presidente della Repubblica ha convocato il professor Giuseppe Conte”. La dichiarazione è arrivata proprio dal portavoce del Quirinale, Giovanni Grasso, al termine dell’ultima giornata di consultazioni.
Non solo mercati e spread: la crisi di governo per Unimpresa
“Un governo stabile, non frutto di pasticciati e nebulosi patti sulle poltrone, è quanto di meglio si possa auspicare per assicurare la stabilità di cui il nostro Paese ha bisogno”.
Lo dichiarava il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, prima dell’accordo fra Pd e M5S. “Il nuovo governo dovrà puntare soprattutto a creare stimoli per il rilancio dell’economia. Partendo quindi dall’abbattimento della pressione fiscale e dalla sburocratizzazione dell’apparato statale. Sarà anche fondamentale assicurare maggiori risorse agli investimenti pubblici e in particolare a quelli destinati alla costruzione di infrastrutture e grandi opere” conclude Ferrara.