Nel quarto trimestre la conglomerata finanziaria guidata da Warren Buffett, Berkshire Hathaway, ha snellito sue azioni Apple, secondo quanto risulta dalle ultime informazioni condivise con il mercato. Buffett, noto per la sua strategia di value investing storicamente redditizia e per la sua limitata diversificazione di titoli in portafoglio, ha venduto circa l’1% delle sue azioni di Apple. E’ difficile interpretare questa decisione come una perdita di fiducia nell’azienda. Nonostante questa mossa, infatti, Cupertino resta il primo titolo in possesso di Berkshire Hathaway con una quota pari circa al 50% del portafoglio, in aumento dal 39% di fine 2022.
Nel trimestre, Buffett ha ridotto la sua esposizione alla società tecnologica Hp, mentre ha aumentato la sua quota in società energetiche come Chevron e Occidental Petroleum. Attualmente gli investitori globali hanno visione prevalentemente ribassista sul settore energetico, che lo scorso anno ha sottoperformato l’S&P 500, dopo l’exploit del 2022.
Rispetto alla distribuzione settoriale dell’indice di riferimento della Borsa americana, Berkshire Hathaway presentsa un portafoglio fortemente sbilanciato sul settore tecnologico (50,1%), finanziario (25,6%), beni di consumo (10,9%) ed energia (9,6%).
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Le mosse del miliardario Stanley Druckenmiller
Duquesne Family Office, l’entità di investimento appartenente al famoso ex gestore di hedge fund, Stanley Druckenmiller, ha recentemente rivisto le sue posizioni azionarie vendendo azioni di Alphabet, Amazon e Broadcom, fra le più popolari nel comparto tecnologico. Fra le vendite, compare, inoltre il titolo dell’e-commerce Alibaba Group Holding.
Sul fronte degli acquisti, diventati pubblici con la dichiarazione depositata presso la Securities and Exchange Commission, Druckenmiller si è mosso incrementando le sue quote in aziende minerarie esposte al mercato dell’oro come Barrick Gold e Newmont. Una mossa coerente con l’ipotesi che l’attesa riduzione dei tassi d’interesse possa favorire il valore del metallo giallo e delle aziende ad esso esposte.
In ambito tecnologico, gli acquisti si sono concentrati su due aziende ben posizionate per beneficiare dell’intelligenza artificiale: Adobe e Arista Networks. Un’altra mossa rilevante di Druckenmiller nel campo dell’AI è stata l’acquisto di azioni di Palo Alto Networks. Nel portafoglio di Druckenmiller è evidente la fiducia sul trend dell’intelligenza artificiale, se si considera che la prima azione è quella del produttore di chip Nvidia. La stessa Nvidia veniva definita come un investimento nell’AI già all’inizio dello scorso anno, prima che il titolo andasse incontro allo strepitoso rally che ha portato il titolo a chiudere il 2023 in rialzo del 237%. Duquesne in seguito ha affermato che il titolo Nvidia era diventato troppo caro, ma da inizio 2024 l’azione di punta delle Magnifiche 7 ha guadagnato oltre il 50%.
Le Big tech vendute dai grandi investitori di Wall Street
Durante il quarto trimestre, altri investitori esperti hanno deciso di cedere una considerevole quantità di azioni Nvidia. Tra questi, figurano Israel Englander di Millennium Management, Jeff Yass di Susquehanna International e Steven Cohen di Point72 Asset Management, tre magnati il cui patrimonio netto complessivo supera i 60 miliardi di dollari. Complessivamente, hanno ceduto 3,94 milioni di azioni Nvidia, il cui valore al prezzo di fine 2023 ammonterebbe a 1,9 miliardi di dollari.
Dopo Nvidia, anche Microsoft risulta un’azione particolarmente bersagliata dalle vendite di alto profilo, stando alle dichiarazioni rese alla Sec da varie società di gestione e family office.
Qual è invece l’azione che, sulla base delle dichiarazioni rese alla Sec, i miliardari hanno incrementato in portafoglio? Se si parla di azioni tecnologiche, la vincitrice sembra essere Amazon.
In particolare Ken Griffin di Citadel Advisors e Jim Simons di Renaissaince Technologies (in due, oltre 67 miliardi di patrimonio), hanno acquistato 8,6 milioni di azioni Amazon nel quarto trimestre, per un controvalore (al prezzo di fine anno) di 1,9 miliardi di dollari.