Il settore negli ultimi 5 anni (2019-2023), ha registrato un ritorno totale per gli azionisti medio annuo (Tsr) del 6%
Tra il 2019 e il 2023, 41 delle 59 aziende analizzate hanno generato un valore totale di 719 miliardi di dollari, con dividendi che rappresentano l’85% della creazione di valore netto
Il 2023 si è concluso con una serie di operazioni di M&A e attività di regolamentazione per il settore delle telecomunicazioni. Dopo mesi di trattative Fastweb è uscita allo scoperto rivelando di essere pronta alla fusione con Vodafone in Italia. In tutta Europa, i grandi big sono in cerca di un partner per fare massa critica e gestire gli onerosi investimenti per il 5G. Una mission possibile anche grazie al nuovo approccio di Bruxelles più aperto alle integrazioni di un settore troppo frammentato. Alla luce di questa accelerazione come sarà il 2024 del settore? Gli analisti ritengono che potrebbe essere l’anno decisivo per cogliere i tanti upside generati da questo nuovo risiko.
Il valore miliardario del mercato
Lo studio “2024 Telcos Value Creators” di Bcg, ha fotografato il comparto Tlc attraverso l’analisi globale delle performance di mercato di 59 aziende pubbliche di un settore che, negli ultimi 5 anni (2019-2023), ha registrato un ritorno totale per gli azionisti medio annuo (Tsr) del 6%, in aumento rispetto al 3% del 2022. Dall’analisi emerge quindi che il settore ha generato un aumento netto del valore di 572 miliardi di dollari con un piccolo numero di aziende con grande capacità di influenza. Tra il 2019 e il 2023, inoltre, 41 delle 59 aziende analizzate hanno generato un valore totale di 719 miliardi di dollari, con dividendi che rappresentano l‘85% della creazione di valore netto di settore, sottolineando il ruolo chiave di questi ultimi. Le rimanenti 18 aziende hanno perso collettivamente 147 miliardi di dollari. I tre principali creatori di valore hanno contribuito per ben 247 miliardi di dollari, oltre il 40% del totale netto del settore. Numeri che mettono in luce la strategicità dell’ondata di merger in corso.
La svolta europea
In questo quadro, la Commissione europea è pronta a valutare l’allentamento delle regole sulle fusioni nelle settore delle telecomunicazioni per contribuire a sviluppare il 5G e consolidare il mercato transfrontaliero.
“La frammentazione del mercato potrebbe incidere sulla capacità degli operatori di raggiungere la dimensione necessaria per investire nelle reti del futuro, in particolare in vista dei servizi transfrontalieri”, si legge nel documento della Commissione e “si pone la questione se il consolidamento transfrontaliero o diverse forme di cooperazione a monte possano consentire agli operatori acquisire dimensioni sufficienti, senza compromettere la concorrenza a valle”. In tutto questo stima che serviranno almeno 174 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi di connettività entro la fine del decennio: fibra ovunque e 5G in tutte le aree popolate.
Swisscom in campo
Swisscom, attiva in Italia con Fastweb, è pronta a comprare Vodafone Italia per 8 miliardi dopo che di recente il gruppo anglosassone ha rifiutato la proposta di acquisto di Iliad. Il gruppo di tlc svizzero ha confermato di essere in trattative esclusive avanzate con Vodafone per l’acquisizione in contanti del 100% di Vodafone Italia.
L’obiettivo è di fondere la società con Fastweb. “Sebbene i termini completi della transazione debbano ancora essere definiti, Swisscom e Vodafone hanno concordato un prezzo di acquisto preliminare per Vodafone Italia di 8 miliardi di euro su base cash and debt free”, si legge in una nota di gruppo.
Il risiko
L’accordo preliminare da 8 miliardi di euro raggiunto da Vodafone con Swisscom-Fastweb per lasciare l’Italia segue di poco l’uscita del gruppo dalla Spagna. Con un’operazione annunciata lo scorso novembre Vodafone Spagna è stata infatti ceduta per 5 miliardi a Zegona. Prima di allora il gruppo anglosassone, presente in tutto il mondo, aveva deciso l’integrazione da 15 miliardi di sterline delle proprie attività nel Regno Unito con quelle di Three UK, per far nascere il primo operatore nel Regno Unito.
Il mercato spagnolo è al centro di un processo di consolidamento partito nel 2022 con l’annuncio dell’integrazione da 18,6 miliardi fra Orange Spain e Masmovil, il secondo e il quarto operatore mobile del Paese. Inoltre, per ‘difendere’ Telefonica dell’araba Saudi Telecom il governo spagnolo ha intanto deciso a dicembre di acquistare una quota pari al 10% del gruppo iberico.
Tra i più attivi nel comparto c’è la francese Iliad che, dopo essersi vista rifiutare a gennaio 2024, la sua offerta per rilevare Vodafone Italia, ha raggiunto nei giorni scorso un accordo con Kinnevik per comprare una quota del 19,8% del capitale dell’operatore telefonico svedese Tele2 per 13 miliardi di corone (circa 1,1 miliardi di euro). In Italia infine resta sotto i riflettori Telecom, il cui il primo azionista, la francese Vivendi, osteggia la vendita della rete a Kkr.
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Dopo aver realizzato lo scorso anno una performance del 13% superiore alla media, le tlc eurpoee da gennaio hanno perso il 4,4%, a causa delle revisioni al ribasso delle stime sugli utili. Il consolidamento farà da fattore trainante ma la selezione dei titoli deve avvenire con molta attenzione perché ogni azienda ha una storia a sé. Gli analisti consigliano di puntare sui titoli a sconto e possibili prede del consolidamento guardando anche alla politica di remunerazione. In Europa il settore ha tantissime società quindi è possibile valuare Etf o fondi con un paniere di tlc più ampio e differenziato.