I mercati emergenti sono strategici per realizzare questo desiderio di diversificazione
Per un investitore con un grado di rischio medio alto, il 2024 è l’anno dei bond investment grade
Qualità e diversificazione saranno le parole chiave degli investimenti nel 2024. Ma come farlo bene? Con la graduale stabilizzazione dei tassi di interesse si profila un nuovo contesto che potrebbe offrire opportunità di investimento che non si presentavano da anni. “La diversificazione sarà fondamentale: in base al contesto di mercato e alle valutazioni, determinati segmenti dei mercati privati, come il credito e le infrastrutture, possono offrire opportunità interessanti”, spiega AllianzGi nel suo outlook.
Il peso degli asset non basta
Quando investiamo tendiamo a pensare ai propri portafogli solo in termini di peso degli asset. Si tratta di una buona diversificazione, ma incompleta. Gli asset hanno sensibilità diverse e pertanto il peso potrebbe non fornire una valutazione accurata del rischio di portafoglio. È importante considerare beta e duration e conoscere la sensibilità del proprio portafoglio quindi sul fronte del rischio azionario e del rischio del tasso di interesse.
Le obbligazioni non bastano
Le obbligazioni non bastano per una diversificazione efficace. Il rischio di inflazione e la politica dei tassi pesa infatti sul reddito fisso limitando la capacità delle obbligazioni di fornire un’efficace diversificazione.
Le altre asset class
È necessario guardare anche ad altre asset class come le valute e gli strumenti alternativi e l’oro. Non solo. In un contesto di riassestamento dei mercati e repricing degli asset, le strategie incentrate sui mercati privati, che prevedono per lo più un impiego del capitale per diversi anni, possono cogliere specifiche opportunità di relative value oltre a offrire esposizione a trend di lungo periodo.
La combinazione tra emergenti e titoli difensivi
Sui mercati azionari, dopo la corsa sfrenata dei “Magnifici 7”, ci sono le condizioni per un ampliamento dei driver di performance. “La concentrazione dei rendimenti – spiega Carmignac – richiede una certa cautela, e ha senso adottare un approccio “Barbell” in un’ottica di diversificazione rispetto ai titoli più favoriti. Ciò significa, da un lato, l’esposizione ai titoli difensivi attraverso il settore sanitario e quello dei beni di largo consumo e, dall’altro, un potenziale di rendimento più elevato attraverso i mercati emergenti”. I mercati emergenti sono infatti idonei a realizzare questo desiderio di diversificazione, “grazie all’indebolimento del dollaro statunitense e alla prevista stabilizzazione dell’economia cinese nei prossimi trimestri. Potrebbero presentarsi delle opportunità su mercati che in precedenza hanno registrato vendite indiscriminate, come quelli asiatici o dell’America Latina, dove il trend delle bilance commerciali è positivo”.
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Portafogli diversificati ma ad alto rischio
Per un investitore con un grado di rischio medio alto, il 2024 è l’anno dei bond investment grade, dei bond di Stato dei mercati emergenti in valuta forte e dei bond corporate high yield a breve termine.
Per un grado di rischio molto alto la scelta è sui bond mercati emergenti in valuta locale dopo che la Fed avrà cominciato a tagliare i tassi e il dollaro americano si sarà ulteriormente indebolito. Lo stesso discorso vale per i bond high yield americani che potrebbero essere una buona scelta nel secondo semestre del 2024.