La crescita del Pil nel secondo trimestre, corretta per gli effetti di calendario e destagionalizzata, è aumentata dello 0,1%
Il 30 agosto scorso l’istituto statistico aveva parlato di crescita zero nel secondo trimestre, con un Pil in discesa dello 0,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente
La variazione acquisita del Pil per il 2019 – cioè la crescita che si avrebbe in presenza di variazioni nulle negli ultimi due trimestri dell’anno – è positiva e pari a uno 0,1%
La correzione dell’Istat è minima, ma cambia la prospettiva generale. La crescita del Pil nel secondo trimestre, corretta per gli effetti di calendario e destagionalizzata, è aumentata dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti dello stesso periodo del 2018. Non una frenata, dunque. E sono già tre trimestri che l’Italia viaggia in territorio positivo.
Il Belpaese si è quindi lasciato alle spalle la recessione tecnica prima di quanto inizialmente calcolato: il 30 agosto scorso l’istituto statistico aveva parlato di crescita zero nel secondo trimestre, con un Pil in discesa dello 0,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il nuovo dato mostri una crescita appena frazionale, la variazione acquisita del Pil per il 2019 – cioè la crescita che si avrebbe in presenza di variazioni nulle negli ultimi due trimestri dell’anno – è positiva e pari a uno 0,1%.
Migliora anche il rapporto deficit/Pil
Nel secondo trimestre il rapporto deficit/Pil è stato pari all’1,1%, dall’1,3% nello stesso trimestre del 2018. L’andamento è stato possibile “grazie a una dinamica delle uscite meno accentuata di quella delle entrate (con incrementi rispettivamente del 2,0% e del 2,5%)”, sottolinea Istat.
Il monito di Bankitalia
La vice direttrice generale della Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli, in occasione della 51esima Giornata del Credito ha sottolineato che la crescita dell’economia italiana “si mantiene su valori prossimi allo zero” e sulle prospettive, in Italia e nell’area dell’euro, “gravano numerosi fattori di rischio, in primo luogo quelli derivanti dai conflitti commerciali”. Secondo Perrazzelli, “è necessario anche che si avvi un nuovo ciclo di aggregazioni alle banche italiane” e “il percorso di rafforzamento deve “proseguire rapidamente”.
Cresce la propensione al risparmio
Doppio segno positivo per il secondo trimestre italiano: la propensione al risparmio delle famiglie è stata pari all’8,9%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il rialzo, spiega Istat, “riflette una crescita della spesa per consumi finali decisamente meno sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito disponibile lordo”. La spesa infatti rimane quasi ferma rispetto al trimestre precedente (+0,1%).