In America Latina dove si possono trovare emissioni in dollari che rendono il 6-7%.
Le condizioni economiche sfavorevoli in gran parte dei Paesi sviluppati stanno spingendo gli investitori a mantenere una posizione neutrale sulle azioni e a sovraponderare le obbligazioni in portafoglio. Ma cosa dobbiamo considerare oggi quando investiamo in questa asset class che ha visto i rendimenti di tutte le scadenze aumentare, ma in misura maggiore sulla parte più lunga?
Bear steepening
Questo fenomeno che sta interessando i rendimenti è definito “bear steepening”, è piuttosto insolito nei mercati obbligazionari, e secondo Wellington è stato determinato dal fatto che:
-I mercati stanno gradualmente prendendo le distanze dalla prospettiva di una curva dei rendimenti invertita, dove i tassi a breve termine sono più alti di quelli a lungo, e dalle sue conseguenze in termini di una possibile recessione imminente. Con l’avvicinarsi della fine del ciclo di aumento dei tassi da parte delle banche centrali, sta crescendo l’aspettativa che si verifichino tagli dei tassi, senza che ciò implichi necessariamente l’arrivo improvviso di una recessione.
– I rendimenti reali attesi sono più elevati.
-C’è un ritorno dei premi a termine, ossia la remunerazione richiesta dagli investitori per detenere titoli a più lunga scadenza, nel caso in cui i tassi forward aumentino più rapidamente del previsto.
I fattori chiave
Tenendo fermo il momento storico di questa asset class, in generale, quando investiamo in obbligazioni dobbiamo considerare:
1- Le condizioni di mercato: il contesto di mercato può influire sulle obbligazioni. Ad esempio, quando il mercato azionario evidenzia un andamento positivo, gli investitori tendono ad abbandonare le obbligazioni per spostarsi verso le azioni. Per contro, nelle fasi di correzione del mercato azionario, gli investitori potrebbero cercare rifugio nelle obbligazioni.
2- Il Rating: le agenzie di rating attribuiscono alle obbligazioni dei meriti di credito. I rating riflettono il giudizio dell’agenzia sulla sicurezza dell’obbligazione. In caso di declassamento del rating creditizio di un’obbligazione, il suo prezzo diminuirà.
3-L’età di un’obbligazione: questa, correlata alla sua data di scadenza può influire sul prezzo.
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I fattori oggi determinanti
Al di là dei parametri generali ci sono oggi quattro fattori da considerare per investire in questa asset class:
1-Il tasso neutrale: si tratta di una misura stimata del livello dei tassi reali di lungo termine, che sono tassi nominali depurati dall’inflazione attesa. Uno stato nel quale l’economia si trova in equilibrio, piena occupazione con inflazione costante. In sostanza, il livello prezzato dei mercati ora per il tasso reale a termine implicherebbe un’economia che viaggia a un potenziale di crescita più alto, traducendosi in rendimenti obbligazionari più elevati.
2-L’andamento del prezzo del petrolio: con gli ultimi, allarmanti, sviluppi del Medio Oriente questo aspetto potrebbe infastidire ulteriormente il mercato. In questo contesto, le valutazioni dell’obbligazionario risultano molto interessanti e rendono l’asset class obbligazionaria un valido alleato per navigare i mesi finali dell’anno.
3- La crescita statunitense e globale: se rallenterà ulteriormente nel corso del prossimo anno, le banche centrali non inaspriranno ulteriormente la politica in questo ciclo a tutto favore dei bond.
4- Gli emergenti. Ci sono molte opportunità in America Latina dove si possono trovare emissioni in dollari che rendono il 6-7%.