Auto vintage da collezione, un mercato non ciclico
Si è sempre pensato che il mercato delle auto classiche fosse ciclico, l’ultimo picco risale ormai al 2015, e dopo otto anni, tutti gli addetti ai lavori prefiguravano con terrore un imminente brusco riassestamento.
Così non è stato, tuttavia il mercato è sensibilmente cambiato. Ma procediamo con ordine.
Dopo Bologna Auto d’epoca, che per espositori e visitatori è definitivamente un evento europeo al pari di Retromobile a Parigi e Techno Classica a Essen, superando con 7.000 auto presenti anche il NEC di Birmingham. Il mercato nazionale chiude l’anno con Autoclassica a Milano, mentre per avere un quadro quantitativo internazionale occorre attendere i risultati delle prossime aste RM a Las Vegas e New York e quella di Mecum a Las Vegas.
Arrivano le youngtimer e le instant classic
Il mercato delle “Auto d’epoca”, sino ad oggi traduzione di “classic car”, oggi in realtà comprende a pieno titolo sia le yougtimer (20-30 anni) che le instant classic (Serie limitate di prestigio contemporanee).
Infatti le auto battute all’asta, trattate dai commercianti e comunque oggetto di desiderio da parte degli appassionati (non solo collezionisti) spaziano dai primi del novecento ad oggi. Per questo si dovrebbe definirle più propriamente “collectible car” letteralmente “auto collezionabile”, definizione applicabile solo a un’auto per uso ludico nel tempo libero.
Il numero dei potenziali acquirenti, grazie alla pervasività della comunicazione, agli interessi economici di costruttori, commercianti, ricambisti, restauratori, organizzatori di fiere ed eventi, complice la nostalgia, favorisce una progressiva crescita della domanda, che stimola nello stesso tempo nuova offerta. Questo genera un aumento del valore complessivo del mercato, ma anche una redistribuzione di valore nei singoli segmenti.
Ecco alcuni esempi che sostengono tali concetti:
1) Diminuisce la domanda del segmento Classic e Post Classic (1946-1970), lo dimostra la vendita della Ferrari 250 GTO del 1962 telaio 3765 (1 di 36) da RM Sotheby’s del 13 Novembre 2023 a NY per $51,705,000 inclusi i diritti d’asta, con stima superiore ai 60M$, che si colloca ai vertici delle vendite di quest’anno, ma analizzando le precedenti transazioni, nel 2018 la 4153 è stata ceduta per c.a. 80 M$ in trattativa privata e la 3413 del 1962, venduta sempre da RM a Monterey nel 2018, esemplare peraltro meno pregiato perché modificato come la serie del 1964, aveva già raggiunto i 48,5M$.
L’età media degli acquirenti e quindi il gusto si sposta per motivi anagrafici verso i segmenti Modern, Youngtimer, Instant Classic.
2) L’offerta aumenta. Negli scorsi anni, ci siamo meravigliati, dell’impennata dei prezzi delle auto giapponesi degli anni 70-80 in USA, ora il fenomeno ha raggiunto anche l’Europa, area che per protezionismo ne aveva importate pochissime a suo tempo. Bologna lo testimonia proponendo una Subaru Legacy 200 a 35.000€, e mettendo in difficoltà il novello collezionista che con un budget di 25.000€ può scegliere tra una Triumph TR4 del 1963 oppure una Toyota Celica 165GT del 1988. Se a questo si aggiunge la notorietà indotta dalla comunicazione di massa, è possibile spiegare come mai una Nissan Skyline R34 GT-R del 2000 sia stata battuta a 1,35M$, solo perché utilizzata nel film Fast & Furious.
3) L’offerta si diversifica. Dalla metà del 2022, in USA è cominciata la caccia alla Tesla Roadster, una Lotus Elise elettrificata prodotta in 2450 esemplari dal 2008 al 2012, e il prezzo è quadruplicato da 50 a 200K$, pur presentando problemi e costi nella sostituzione delle batterie. I puristi saranno costretti ad ammettere che al mercato non interessano più le loro regole.
4) Anche il concetto di restauro cambia. Una Porsche 911T del 1971, modello meno ambito della versione S, si scambia se perfettamente restaurato come d’origine tra i 90 ed i 120K$.
Una versione Resto-mod, profondamente aggiornata nella meccanica e nella carrozzeria, seppure con gusto retrò, ha ricevuto offerte fino a 172K$, quando ci si sarebbe aspettati un valore minore di quello di un esemplare originale. Anche in questo il gusto degli acquirenti fa il prezzo.
5) Un elemento aggiuntivo che influenza il valore degli scambi, è la potenzialità di partecipare a determinati eventi storico-sportivi. Questo mese a Londra sono state presentate due Brown 8hp Twin-Cylinder Rear-Entrance, la prima del 1903 ha raggiunto 130K£ e la seconda del 1905 è stata aggiudicata a 51K£, entrambe le vetture con la stessa livrea, restaurate ad altissimo livello. Come mai il prezzo è così diverso? Quella del 1903 è eleggibile al più importante evento riservato alle Ancestor: Il London Brighton Veteran Car Run, riservato a vetture costruite fino al 1904. Non è il periodo o la marca che guida il prezzo, ma spesso la possibilità di partecipare ad un evento esclusivo guida l’acquisto. Analogamente una Alfa Romeo Giulietta Sprint (1954-1963) del 1957 è quotata 90-110K$ mentre lo stesso modello nelle medesime condizioni del 1958 stenta ad arrivare a 50K$. Anche in questo caso l’eleggibilità alla 1000Miglia crea il valore.
Conclusioni sul mercato delle auto classiche da collezione nel 2023
In conclusione, il mercato globale è cresciuto, ma i prezzi di alcuni modelli sono in riflessione, perché le stime delle aste legate al prezzo di riserva imposto dal venditore, che percepisce il mercato sempre in crescita, hanno generato invenduto, mentre alcuni modelli hanno superato abbondantemente le stime massime. Questo conferma che il mercato si è diversificato sia nella domanda che nell’offerta, lasciando sul terreno le perdite di chi ha acquistato solo pochi anni fa modelli appartenenti a segmenti già consolidati.
È stato premiato invece chi ha seguito coraggiosamente le proprie inclinazioni di gusto orientandosi su modelli/marche meno classici. Il tutto in un mercato effervescente che da sfogo al desiderio di libera mobilità, scacciando il timore per un mondo condizionato da regole sempre più restrittive.
Cosa ci aspetta il futuro? Natura non facit saltus; una convivenza orizzontale di nostalgie variegate. Agli eventi protetti, dedicati Collectible Car, parteciperanno le Bugatti da Gran Premio degli anni trenta assieme hot rod degli anni sessanta e alle prime auto elettriche o alle classiche elettrificate. Insomma, un melting pot che ha in comune solo il tempo libero che occupa.
Quali sono le categorie delle auto da collezione? Un elenco completo
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Ti aspettavi che il mondo delle auto da collezione fosse così sofisticato? Vorresti sapere qual è la categoria che meglio fa per te?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR