“Focalizzandosi sulla tranche più lunga”, ha commentato Alessandro Lolli, responsabile direzione centrale Tesoreria e Finanza di Intesa Sanpaolo, “gli investitori hanno ancora una volta riconosciuto l’eccellente qualità del credito di Intesa Sanpaolo”
Complessivamente l’emissione di Intesa Sanpaolo ha raccolto ordini soprattutto dal Regno Unito e dall’Irlanda, che hanno rappresentato il 38% delle richieste
L’appetito degli investitori per l’obbligazionario resta molto forte, anche a livello istituzionale: fondi e banche, in particolare dal Regno Unito e dall’Irlanda, non si sono fatte sfuggire l’occasione rappresentata dai nuovi titoli emessi da Intesa Sanpaolo, che ha annunciato la fine di un collocamento da 2,25 miliardi di euro. La domanda arrivata dal mercato, però, è stata praticamente doppia: 4,5 miliardi di euro. La banca guidata da Carlo Messina è riuscita, grazie alla robusta domanda degli investitori a ridurre di 20 base il differenziale per le due tranche sul mid swap.
Bond, l’emissione di Intesa Sanpaolo
In particolare Intesa Sanpaolo ha proposto:
- Una tranche Senior Preferred a 4 anni per 750 milioni di euro con uno spread sul mid swap a 105 punti base, contro i 125 originariamente annunciati: corrisponde una cedola del 4,375%.
- Una seconda porzione sempre Senior Preferred a 8 anni ha raccolto un ammontare più significativo: 1,5 miliardi di euro con un differenziale sul mid swap di 200 punti base e cedola al 5,125%.
“Focalizzandosi sulla tranche più lunga”, ha commentato Alessandro Lolli, responsabile direzione centrale Tesoreria e Finanza di Intesa Sanpaolo, “gli investitori hanno ancora una volta riconosciuto l’eccellente qualità del credito di Intesa Sanpaolo, in un periodo nel quale i mercati sono tornati in tensione a causa dei dubbi sulla crescita della Cina e sul percorso di rientro dell’inflazione negli Usa”.
Complessivamente l’emissione di Intesa Sanpaolo ha raccolto ordini soprattutto dal Regno Unito e dall’Irlanda, che hanno rappresentato il 38% delle richieste, seguite da Francia (15%), Paesi nordici (11%), Italia (11%), Germania e Austria (10%) e Paesi Bassi (9%).
Più nel dettaglio l’emissione a 4 anni ha raccolto ordini per 1,4 miliardi da parte di 137 investitori, suddivisi fra un 66% di fund manager, un altro 21% di banche e private bank, mentre le assicurazioni e i fondi hedge hanno costituito l’8 e il 3% della domanda, rispettivamente.
Per quanto riguarda la tranche a 8 anni gli ordini ricevuti hanno superato i 3 miliardi di euro da 226 investitori, con una prevalenza ancor più netta dei gestori di fondi (da cui è arrivato il 71% della richiesta). Le banche hanno rappresentato l’8% per questa seconda tranche, seguite da fondi hedge (7%), assicurazioni e istituzioni ufficiali (5% entrambe).
Le altre emissioni di agosto
Le emissioni societarie italiane, tradizionalmente dominate dal comparto bancario, proseguono questo mese di agosto con due tranche di Credit Agricole aperte agli investitori retail: i due titoli plain vanilla a tasso fisso, che saranno emessi il 31 agosto, con durata biennale, prevedono cedole da 3,75% e 3%.
Con scadenza più lunga, al 25 agosto 2028, emette un bond anche Raiffeisen Alto Adige, con cedola step-up, che aumenta nel tempo (attualmente è al 3,8%).
Lo sguardo dei bond Oltreoceano
“Gli spread creditizi sono ormai tornati prossimi ai valori di un anno fa, il che potrebbe indurre gli investitori a domandarsi quanta strada ancora gli resti da compiere. Guardando l’aspetto positivo, è chiaro che i rendimenti delle obbligazioni investment-grade, arrivati al 5,7%, abbiano raggiunto il loro picco su base annuale, il che ha determinato un aumento della domanda sul fronte corporate, in particolare sul mercato delle nuove emissioni”, ha dichiarato in una nota del 22 agosto Natalie Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade di Payden & Rygel, “tuttavia gli investitori dovrebbero porsi il dubbio di stare vivendo in una Barbieland obbligazionaria, con il mondo reale in agguato fuori dalla bolla, in attesa che si rompa”.
“Riteniamo che il mercato delle obbligazioni societarie abbia ancora un po’ di forza in questo rally: per gli investitori è un buon momento per staccare qualche cedola nel credito investment-grade, che potrebbe servire come allocazione difensiva del portafoglio se fossimo costretti a lasciare Barbieland e tornare alla realtà in uno scenario di atterraggio più accidentato”.
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