Come ogni dicembre, è arrivato il momento dei bilanci e delle previsioni. Spesso è anche l’occasione per constatare gli errori dell’anno prima: un esercizio che quest’anno offre molte, amare, soddisfazioni. Il 2023 sarebbe dovuto essere l’anno magico dei bond, ma i risultati sono stati inferiori alle aspettative: le banche centrali non hanno tagliato i tassi e hanno prospettato di mantenerli elevati per un lungo periodo di tempo, posticipando anche la corsa dei prezzi obbligazionari. Tuttavia, con il calo dell’inflazione nella fase finale dell’anno, si è rinsaldata la fiducia nella possibilità che i bond possano mantenere le loro promesse, con un calo dei rendimenti che si tradurrà in un aumento del valore dei titoli.
L'altra grande promessa dipinta lo scorso dicembre, l'azionario della Cina, si è rivelata una delusione ancor più grande. In un 2024 che si prevede positivo per l'azionario dei mercati sviluppati, il consenso sul recupero delle azioni cinesi non è altrettanto convinto. Sono alcune delle evidenze emerse dal sondaggio di fine anno realizzato da We Wealth, che ha raggiunto 11 società fra asset manager, Sim e piattaforme di trading: Alliance Bernstein, Carmignac, Columbia Threadneedle, Han Etf, Intermonte, Mirabaud AM, NS Partners, Payden & Rygel, Pictet AM e Ubp.
Sul fronte azionario c'è un largo consenso sulle possibilità di un moderato rialzo dei mercati sviluppati: nessuno dei dieci intervistati vede l'eventualità di un ribasso. Meno convinta la visione rialzista sui mercati emergenti, pur rimanendo prevalente. Sulla Cina la visione è complessivamente positiva, ma con opinioni talora molto discordanti. Nonostante sia stato già il grande protagonista del 2023, l'indice tecnologico americano continua ad attirare la maggiore quota di visioni fortemente rialziste in ambito azionario, assieme al listino italiano.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Come investire per gli orizzonti di lungo periodo?
E per una gestione a breve termine?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR
Secondo il panel intervistato da We Wealth, tuttavia, l'asset class che si preannuncia più forte nelle previsioni degli esperti è l'obbligazionario globale High yield: il segmento che potrebbe correre di più nello scenario in cui tassi d'interesse e inflazione si riducono senza che l'economia vada in recessione – scenario che aumenterebbe le insolvenze dei debitori più a rischio. Circa la metà degli intervistati ritiene che l'obbligazionario globale High yield potrà chiudere il 2024 con una performance superiore al 10%. Nel medesimo segmento prevale un forte ottimismo anche per l'High yield europeo. In linea con il sentimento generale delle ultime settimane, tutte le varie categorie obbligazionarie hanno raccolto view prevalentemente rialziste per il 2024, in particolare: i titoli di Stato globali, i bond societari globali investment grade e le obbligazioni emergenti in valuta locale.
I titoli di Stato europei hanno raccolto previsioni un po' più discordanti, probabilmente in attesa di capire meglio quali saranno le conseguenze della normalizzazione della politica monetaria sui rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi più indebitati.
Sul fronte delle materie prime le attese sono particolarmente contrastate sul petrolio, per il quale non emerge una chiara tendenza fra rialzo e ribasso. E' moderatamente positivo, invece, l'outlook sull'oro, che dovrebbe beneficiare della riduzione dei rendimenti obbligazionari.
Infine, l'outlook sul Bitcoin è nettamente positivo per i sette gestori che hanno deciso di esprimersi su questo prodotto ancora non pienamente accettato come asset class: se ci si limitasse a guardare le attese, sarebbe proprio la criptovaluta l'investimento a maggior potenziale di rialzo nel 2024.
Articolo tratto dal n° di novembre di We Wealth.
Abbonati subito qui per leggere ogni mese il tuo Magazine in formato cartaceo o digitale