Il gruppo Credem ha realizzato una crescita dell’utile netto pari al 68,9% a 134 milioni di euro, con un risultato lordo di gestione a 265,3 milioni (+68,1%) e un risultato operativo (Ebit) pari a 240,4 milioni (+80,3%). Conti positivi trainati, come prevedibile, da un massiccio incremento del margine d’interesse dell’80% (a 189 milioni), complice il ciclo di rialzi dei tassi di riferimento, cui ha fatto da contraltare un calo del 14,2% delle commissioni nette (a 108,6 milioni). Il margine di intermediazione si è complessivamente attestato a 475,6 milioni di euro, in aumento del 33% (una volta stornate imposte indirette recuperate alla clientela e spese dovute a contributi ai fondi nazionali).
Complessivamente i costi operativi sono aumentati del 5,3% a 210,4 milioni. Notevole l’incremento degli accantonamenti per rischi e oneri, più che raddoppiati rispetto a un anno prima a 5,370 milioni di euro.
La redditività rappresentata dal Rote si è attestata al 19%, mentre il Roe annualizzato è al 16,3%. Sul fronte della solidità patrimoniale la banca emiliana ha mantenuto un Cet1 superiore ai requisiti Srep della Bce al 13,99%, per quanto riguarda Credemholding, contro un requisito al 7,56% per il 2023.
Il titolo Credem ha reagito positivamente alla pubblicazione dei risultati, limitando le perdite della seduta del 9 maggio e chiudendo a +0,28% (con un Ftse Mib in lieve flessione).
“Gli eccellenti risultati che il Gruppo è in grado di generare con costanza e continuità”, ha dichiarato Angelo Campani, dg di Credem, “dimostrano che il nostro modello di servizio diversificato e calibrato in base ai bisogni dei clienti, è tra gli elementi chiave per continuare a crescere e generare valore per tutti i portatori di interesse, in un contesto esterno caratterizzato da una perdurante incertezza”.
“Nei prossimi mesi ci attendono sfide impegnative, ma sono convinto che saremo ancora una volta in grado di affrontarle con sicurezza e serenità per continuare ad essere un riferimento per famiglie, imprese e per la collettività”, ha concluso Campani.
Private e Wealth: le novità
Nel corso del trimestre, come noto, Credem ha costituito la nuova realtà dedicata ai grandi patrimoni, Credem Euromobiliare Private Banking. A fine marzo la società contava masse complessive (tra raccolta gestita, amministrata, diretta ed impieghi) pari a 39 miliardi di euro. Nel periodo la raccolta netta del trimestre di Credem Euromobiliare Private Banking ha superato 1,2 miliardi di euro. Al momento questo ramo della banca conta 677 professionisti e 78 filiali e centri finanziari in 17 regioni. “La piena operatività della riorganizzazione del private banking, concentrato su un’unica società del gruppo, consentirà di approcciare al meglio un importante segmento di clientela, che contribuirà insieme alle altre aree di business, commercial banking, parabancario e consumer lending, wealth management e insurance, all’ulteriore sviluppo del gruppo”, si legge nella relazione diffusa al mercato.
Sul fronte dell’innovazione dell’advisory, ha ricordato la società “è proseguita l’adozione presso le reti del Gruppo del nuovo modello di consulenza finanziaria e patrimoniale basato su una piattaforma tecnologica… il nuovo modello di servizio è gestito da Euromobiliare Advisory Sim”.