Il minimo storico del dollaro è stato toccato a quota 0,83 dollari nel 2001, mentre il massimo storico è stato raggiunto nel 2008 a 1,60 dollari.
Il dollaro, oltre ad essere la valuta più scambiata, è anche la divisa considerata più sicura per conservare valore.
Dai minimi del 2011 al recente picco di fine 2022, il dollaro americano ci ha abituato ad avere andamenti diversi. Può infatti essere forte o debole rispetto alle valute dei mercati sviluppati ed emergenti. Una correzione sta andando in scena negli ultimi mesi e approfittarne è possibile. Come possiamo investire seguendo l’andamento del dollaro e quindi talvolta anticipando la strategia vincente per il nostro portafoglio?
Storicamente, il minimo storico del dollaro è stato toccato a quota 0,83 dollari nel 2001, mentre il massimo storico è stato raggiunto nel 2008, in piena crisi finanziaria, a quota 1,60 dollari. In questa fase, dunque, con un euro si potevano acquistare ben 1,60 dollari.
I meccanismi
In generale, il valore del dollaro è sicuramente influenzato dagli stessi fattori che influenzano le altre valute: livello degli scambi, quantità di valuta in circolazione, estensione della base monetaria. Il dollaro, oltre ad essere la valuta più scambiata, è anche la divisa considerata più sicura per conservare valore. Un ripiegamento della valuta statunitense è in qualche modo legato spesso alle mosse di politica monetaria.
In questa fase, per esempio, se i tassi di riferimento tra Bce e Fed dovessero restringersi ulteriormente, verrebbe meno un altro elemento a sostegno del dollaro.
Cosa succede con il dollaro debole
Per capire come investire, è utile conoscere alcune correlazioni che esistono tra asset class e biglietto verde
1-Un dollaro debole è positivo per il prezzo del petrolio che tende ad avere una relazione inversa con il costo del biglietto verde.
2-Quando il biglietto verde si deprezza, anche le altre materie prime ne risentono positivamente.
3-Le valute dei mercati emergenti tendono ad aumentare il proprio valore con un dollaro più debole
Come investire
Per quanto riguarda la parte obbligazionaria, conviene privilegiare i titoli ad alto rendimento in dollari, i bond dei Paesi emergenti in dollari e i titoli legati all’inflazione.
Quanto alle materie prime si possono acquistare direttamente o comprando azioni di società minerarie. Infine possiamo puntare su industrie esportatrici. Sul fronte delle valute, poi, possono essere favorite quelle emergenti
Le valute asiatiche
La riapertura dell’economia cinese dovrebbe ampiamente favorire la crescita in Asia. Secondo Capital Group, nel Sud-Est asiatico il baht thailandese diventa sempre più interessante, poiché l’aumento del turismo sostiene i tassi di crescita economica e i flussi stranieri. La ripresa delle esportazioni di materie prime dall’Indonesia in Cina potrebbe favorire la rupia indonesiana. Anche il won coreano appare sottovalutato. Le esportazioni verso la Cina probabilmente aumenteranno e la situazione finanziaria del paese potrebbe migliorare.
Secondo altri aspetti che guardano a un approccio più generale, yen e franco svizzero sono le valute più sicure per ridurre la posizione sul dollaro statunitense.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
In questa fase è meglio orientarsi su altre valute o materie prime?
È meglio liquidare le posizioni in dollari?
Gli esperti selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR