Sembra un secolo fa, eppure sono passate solo poche settimane da quando le big tech annaspavano tra i ribassi che si sono abbattuti su Wall Street nel 2022. Eppure nel giro di un mese, sembra essere cambiato tutto. Tesla +44%, Amazon +21%, Nvidia +39%, Meta +26% recitano i listini azionari di gennaio. E ora le trimestrali. Come si spiegano questi rialzi e cosa si aspettano gli analisti dall’earning season statunitense?
Per Gabriel Debach, market analyst di eToro, non c’è da stupirsi. “Con i mercati che sembrano aver scommesso sulla strada più rosea, ovvero su uno scenario caratterizzato da minori rialzi dei tassi da parte della Fed accompagnato da un’economia americana che avrebbe scongiurato il rischio di una recessione, non c’è da stupirsi che sia stata rivalutata l’esposizione sui principali titoli maggiormente penalizzati lo scorso anno, tra cui le big tech le grandi assenti del 2022” spiega Debach.
Le previsioni su Apple
La settimana concederà proprio le letture sui conti delle grandi Big Tech americane offrendo importanti argomentazioni per gli investitori su un possibile proseguimento o meno del loro rally. Tra le prime a pubblicare i conti ci sarà Apple. “La società di Cupertino è attesa rilasciare un utile per azione di 1,94 dollari a fronte di un fatturato di 121,8 miliardi di dollari nel quarto trimestre. Ciò si tradurrebbe in un calo dell’8% degli utili e del 2% delle vendite rispetto all’anno precedente. Il difficile clima macroeconomico, con la spesa dei consumatori in rallentamento, sta mettendo sotto pressione le vendite della Mela. Inoltre, lo scorso trimestre Apple ha subito limitazioni di fornitura a causa dei rallentamenti di produzione dovuti a Covid nella sua principale fabbrica di iPhone in Cina” spiega Debach.
Anche per Google e Amazon trimestre
Anche per Google e Amazon gli ultimi mesi probabilmente non stati facili. “Google, alle prese con la concorrenza di ChatGPT, dai tagli al personale e, per ultimo, dal rischio DOJ americana, viene da ben tre trimestri consecutivi di pubblicazioni inferiori alle attese, con un fatturato atteso a 76,07 miliardi di dollari e un’utile per azioni a 1,18. Ciò si tradurrebbe in una crescita del fatturato su base annua di poco meno di 1 punto percentuale a fronte di un calo degli utili per azioni di quasi il 22%. Non stupirebbe pertanto la decisione, poco prima delle pubblicazioni, sui tagli al personale al fine di mostrare al mercato di aver intrapreso manovre volte a gestire i margini” continua Debach che aggiunge: “Di simile lettura Amazon, dove il fatturato è atteso crescere su base annua di poco meno di 6 punti percentuali a fronte di un calo degli utili per azioni di quasi l’87% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.