Impara l’arte e … mettila sul mercato. Però con attenzione perché, come dimostra la vicenda di cui parleremo, vi è un equilibrio, che a volte si rivela essere molto delicato, tra i diritti del collezionista e quelli delle istituzioni finanziarie che ormai, sempre più frequentemente, operano nel mercato dell’arte. La normativa molto spesso non aiuta e quelle che dovrebbero essere semplici operazioni commerciali, diventano sempre più frequentemente, transazioni opache e ingannevoli.
Questo è quello che è accaduto in questa complessa vicenda legale che ha visto, come protagonisti, un’opera di Jean-Michel Basquiat, forse il più famoso esponente del neoespressionismo e del graffitismo americano, e il mercante d’arte, Inigo Philbrick.
Il caso di Jean-Michel Basquiat e della frode del mercante Inigo Philbrick
Tutto comincia quando Philbrick acquista un’opera di Basquiat nel 2016, per prezzo di 12,5 milioni di dollari, opera di cui poi rivende le quote a due collezionisti, Alexander “Sasha” Pesko e Damian Delahunty, dicendo loro che stavano acquistando l’opera da una società della Pennsylvania, la SKH Management Corp. Tutto bene, se non fosse che questa società, in realtà, non era mai esistita.
La frode
Successivamente, Philbrick vende la stessa opera, questa volta per intero, a una società offshore, la Boxwood, e usa il dipinto come garanzia per ottenere un prestito da Athena Art Finance. Inutile dire che queste operazioni sono state presto smascherate e la strada è stata breve per arrivare davanti a un giudice. Ebbene il Tribunale, dopo un attento esame della vicenda, ha giudicato la vendita a Boxwood come fraudolenta e ha aggiunto che Boxwood “non aveva diritti sul dipinto”.
Dal canto suo Athena, che aveva trasferito il dipinto in un magazzino a New York, aveva provato più volte a reclamare l’opera. Ebbene, la Corte ha riconosciuto che Athena non aveva diritto al Basquiat, poiché la vendita a Boxwood era, a tutti gli effetti, illegittima. Per il giudice statunitense Valerie Figueredo, infatti, il dipinto appartiene al collezionista Alexander “Sasha” Pesko, ingannato da Philbrick, e non all’istituto di credito Athena Art Finance, che aveva invece cercato di ottenere il titolo dell’opera come garanzia per un prestito.
Questa decisione, sebbene giuridicamente ancora non definitiva, segna un punto fermo sulla proprietà del dipinto e cerca di fare chiarezza, per la prima volta, su una delle opere coinvolte nella frode di Philbrick. Athena Art Finance, a sua volta, ha comunque annunciato l’intenzione di fare appello poiché ritiene che, trattandosi di garanzia per un prestito, è legittimata a far valere i propri diritti sull’opera.
Basquiat e la vendita fraudolenta, solo un caso fra i tanti (purtroppo)
Il caso, agli onori della cronaca per l’importanza dell’artista coinvolto e il valore dell’opera che, come detto, supera i 12 milioni di dollari, è solo uno dei tanti contenziosi che gravitano intorno al mercato dell’arte ed evidenzia come la manipolazione delle transazioni sul mercato possa avere conseguenze legali significative e come i collezionisti e le istituzioni possano essere trascinati in diatribe, per risolvere questioni di proprietà, che in questo caso sono durate cinque anni ma che potrebbero essere molto più lunghe.
Va da sé che queste notizie non devono eliminare né scoraggiare le transazioni in un mercato, quello dell’arte, che negli ultimi anni ha visto sempre crescere il proprio fatturato che, in alcuni casi, ha addirittura superato quello del mercato immobiliare.
Si deve però fare attenzione perché, sia per il giro di denaro in questione che per l’importanza dei soggetti coinvolti, possono verificarsi eventi molto spiacevoli che rischiano di compromettere non solo un mercato, sempre più florido, ma anche la vita delle persone perché, è bene ricordarlo, gli acquisti nel mercato dell’arte, non sono mai solo acquisti di oggetti ma anche, e soprattutto, acquisti di cultura che, come sappiamo, non ha prezzo. Il consiglio quindi è quello di non farsi scoraggiare da eventi, pur molto negativi, come questo e di rivolgersi a professionisti che possano offrire le tutele più adeguate per ogni tipo di situazione.