Presidente Anasf riconfermato, Luigi Conte si astiene dal commentare le varie polemiche che hanno accompagnato le elezioni dell’associazione dei consulenti finanziari neanche, avendo incassato un ampio sostegno da parte degli iscritti. Su 7.293 voti la lista vincente guidata da Conte, Insieme per crescere, ha conquistato il 47,28% e 66 delegati, mentre la lista guidata da Alma Foti ha ricevuto 16,6% e 23 delegati. Le due liste “avversarie” dell’attuale presidenza, Tradizione Innovazione e Il tempo della consulenza hanno ricevuto rispettivamente il 26,6% e il 9,45% (37 e 13 delegati). Ad essersi espresso è il 67,94% degli aventi diritto, un “quorum” ampiamente raggiunto.
Presidente Conte, alla luce del risultato ottenuto dalla sua lista, quali ringraziamenti vuole rivolgere? Qualche sassolino nella scarpa da togliere, invece?
Un doveroso ringraziamento è rivolto a tutti quei colleghi e quelle colleghe che si sono messi in gioco candidandosi alla competizione elettorale e agli oltre 7mila soci e socie che hanno esercitato il loro diritto di voto. Permettetemi, in qualità di responsabile della lista “INSIEME PER CRESCERE”, di ringraziare i 137 professionisti della Lista 1, i 42 professionisti della Lista 2 e coloro che ci hanno sostenuto e incoraggiato e che, votandoci, hanno premiato l’attività del governo uscente. L’espressione del voto degli elettori, che ha chiamato alle urne digitali 10.734 associati aventi diritto, ha assegnato complessivamente alla Lista 1 e alla Lista 2 il 64,03% delle preferenze, quale chiara indicazione di fiducia e continuità. In questi anni ho sempre avuto un grande senso di responsabilità e dedizione nel presiedere l’Associazione e rappresentare la categoria, anche durante il periodo elettorale.
La sua conferma alla guida di Anasf mette fine a una campagna elettorale costellata di polemiche. In questi mesi lei ha cercato di evitare attacchi frontali, nonostante ne siano arrivati diversi al suo indirizzo. Crede che all’interno dell’Associazione si siano aperte fratture destinate a durare?
Non parlerei di fratture ma di divergenze di vedute, che ritengo siano intrinseche di ogni grande organizzazione democratica come la nostra Associazione. L’opportunità sta nel cogliere le differenti opinioni per mettere in luce ancor di più, agli occhi degli associati e delle associate, la ragione dei numerosi obiettivi che questa legislatura ha raggiunto per la tutela e la rappresentanza di tutta la categoria dei consulenti finanziari e dei prossimi, chiaramente indicati nel programma elettorale premiato dai votanti.
In campagna ha affermato che la sua maggiore soddisfazione, durante i suoi anni di presidenza, è stata raggiungere un sempre maggiore riconoscimento e coinvolgimento dell’Anasf da parte delle istituzioni. Quali saranno i prossimi passi che pensate di compiere per consolidare questo processo?
Sicuramente essere ancora più rappresentativi – grazie al nuovo status di associazione riconosciuta – rafforzando il dialogo con le istituzioni e gli intermediari in vista delle revisioni normative europee; crescere qualitativamente e quantitativamente con Efpa, Enasarco e Fecif e puntare al riconoscimento definitivo dell’essenzialità del nostro ruolo, a fianco di cittadini, famiglie e imprese anche attraverso la certificazione di nuove competenze e l’adattamento continuo della professione ai cambiamenti normativi e tecnologici del mercato.
Sotto l’aspetto operativo intendiamo riorganizzare l’Associazione concentrando in AS&F i servizi organizzativi e la formazione; rafforzando il Centro Studi & Ricerche; potenziando le attività dedite al dialogo intergenerazionale e ai temi di genere e di educazione finanziaria; sviluppando il marketing associativo e decentrando competenze e responsabilità verso i Comitati Territoriali.
Anasf ha promosso da tempo il superamento delle distinzioni a fini fiscali fra redditi da capitale e redditi diversi di natura finanziaria: la sua sensazione è che questo passo avanti potrà diventare effettivo entro la legislatura, o prevarrà il Gattopardo?
Nell’ambito della complessiva riforma del sistema fiscale italiano, il lungo e costante lavoro dell’Associazione su questo tema ha portato alla Legge delega n. 111/2023, approvata il 9 agosto 2023 ed entrata in vigore il 29 agosto dello stesso anno. Il Governo ha tempo sino al 29 agosto 2025 per adottare i decreti legislativi attuativi e ad oggi ne sono già stati approvati buna parte. Auspichiamo che nel prossimo futuro la riforma dei redditi di natura finanziaria veda il suo naturale approdo nella definizione del decreto attuativo di riferimento. È sempre più urgente la necessità di giungere a una tassazione delle rendite finanziarie più equa e di superare l’attuale disomogeneità dei regimi fiscali che condizionano in modo diretto le scelte di risparmio degli italiani.
Ci sono altre priorità che Anasf vorrebbe portare all’attenzione della politica, in vista della prossima Legge di Bilancio?
La riforma dei redditi di natura finanziaria sarà sicuramente una delle priorità. La strategia degli Investitori Retail (RIS) della Commissione europea è un capitolo da sviluppare con la nuova legislatura Eu, così come i temi di protezione degli investitori della MiFID II legati alla digitalizzazione del settore finanziario. Infine il dialogo intergenerazionale nella professione e l’educazione finanziaria nelle scuole necessitano di una spinta ulteriore che solo il mondo della politica può dare. Non mancheremo di essere incisivi e costanti nel sottolineare l’urgenza di questi provvedimenti, unitamente al presidio per il rafforzamento della categoria professionale.