La strategia di Unicredit, volta a una sempre più forte concentrazione dei ricavi lungo la catena del valore dei servizi finanziari, compie un nuovo passo avanti in campo assicurativo: la banca guidata da Andrea Orcel ha annunciato la fine degli accordi di joint venture con Cnp Assurances e Allianz, con il proposito di acquisire tutte le quote delle società costituite in tandem con i due big assicurativi. Unicredit rileverà, dunque, il 51% detenuto da Cnp Assurances in CNP UniCredit Vita (Cuv) e il 50% detenuto da Allianz in UniCredit Allianz Vita (Uav), ponendo virtualmente Gae Aulenti al controllo del 100% di entrambe le società. Resterà fuori dall’internalizzazione delle due società focalizzate sul ramo vita il business assicurativo danni, che continuerà a essere gestito attraverso le joint venture con Allianz nei termini comunicati al mercato nel gennaio 2022.
Il valore delle due operazioni non è stato comunicato, in quanto deriverà da procedure di valutazione indipendente che le parti avevano già preconcordato in previsione dell’esercizio dell’opzione di acquisto da parte di Unicredit, rispettivamente nel 2017 con Cnp e nel 1996 e 2022 con Allianz. Unicredit, tuttavia, fa sapere che le operazioni verranno finanziate per cassa, con la previsione che l’esborso andrà a ridurre il rapporto di solidità patrimoniale Cet1 di circa 20 punti base.
Le polizze di Unicredit: sotto un unico tetto
Le due società oggetto di acquisizione saranno successivamente fuse in un’unica entità che si avvia a diventare il cuore, interamente “in house”, del business vita di Unicredit – sotto la supervisione manageriale della divisione bancassicurazione di Unicredit, fondata e guidata da Alessandro Santoliquido. “L’operatività continuerà a fare affidamento sull’attuale assetto, compresi, per un periodo di transizione, i servizi forniti dagli attuali partner assicurativi secondo quanto previsto dagli accordi parasociali”.
La mossa non giunge a sorpresa: i piani strategici di Unicredit avevano già previsto l’internalizzazione del business vita in Italia – con tempi che risultano confermati alla luce dell’annuncio odierno: nel corso del 2025 l’operazione sarà portata a termine. “L’internalizzazione del business bancassurance vita in Italia consentirà a Unicredit di accelerare la crescita in un settore basato su commissioni e con una buona profittabilità, in cui la banca è già uno dei maggiori operatori, nonché di ottenere sinergie e di migliorare ulteriormente il livello del servizio offerto ai clienti”, si legge nel comunicato diffuso da Unicredit mercoledì mattina.
L’operazione sembra inserirsi nel solco di altre mosse strategiche avviate sotto la gestione Orcel, come la costituzione, nel gennaio 2023, di una società di gestione patrimoniale con Azimut, Nova Investment Management, cui fanno riferimento i fondi “della casa” Onemarkets Italy. Nel gergo, l’obiettivo è la retention delle fee, tradotto: spartire con minor numero di attori il flusso di denaro che i clienti pagano sotto forma di commissioni per fondi d’investimento e, in quest’ultimo caso, polizze vita. L’obiettivo annunciato è quello di conseguire, attraverso un’“ulteriore internalizzazione”, una crescita delle entrate commissionali di 1,4 miliardi di euro nel confronto fra 2023 e 2026. A fine 2023, le entrate commissionali si erano attestate a 7,5 miliardi. In Italia, ha ricordato Unicredit, il business bancassurance vita ha generato nel 2023 circa 500 milioni di euro di commissioni di distribuzione (pari al 12% del totale delle commissioni relative all’Italia), oltre a circa 85 milioni di profitti dalle partecipazioni nelle due società. Le sole Uav e Cuv avevano raccolto premi lordi per 7,5 miliardi, con riserve tecniche totali di 44,9 miliardi di euro.
Utile, Orcel rivede la previsone al rialzo
A spingere il titolo Unicredit mercoledì è, però, l’intervento tenuto da Andrea Orcel alla conferenza annuale degli ad finanziari organizzata da BofA: la prospettiva è di chiudere l’anno con 10 miliardi di utile escludendo le Dta, anche se “abbiamo detto che faremo investimenti (…) quindi pensiamo che l’anno avrà un utile netto oltre i 9 miliardi”. La stima resa da Orcel rivede di fatto al rialzo le stime comunicate in precedenza, che avevano previsto un utile in continuità con gli 8,6 miliardi realizzati lo scorso anno.